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Russia: Tatarstan, attacco ai Muftì, si teme islam radicale

Duplice attentato contro il muftì e il suo vice – quest’ultimo ucciso – del Tatarstan, repubblica russa a maggioranza musulmana, considerata un esempio di convivenza pacifica tra etnie e religioni. E proprio la “moderazione” dei vertici islamici locali potrebbe essere il motivo alla base delle azioni contro i due capi religiosi: il muftì Ilduz Fayzov – 49 anni – e anche di più il suo vice, il 48enne Valiulla Yakupov, si sono opposti con determinazione ai movimenti radicali, in particolare quello ‘wahabita’, molto prospero nel Caucaso russo.

E oggi nella regione a 800 chilometri a Est di Mosca, terra di molte etnie e molti investimenti internazionali (c’è anche il gruppo Fiat), la tensione oggi è palpabile. Il timore è che stiano crescendo le spinte per la radicalizzazione dell’islam locale, come avveniva all’inizio degli anni Novanta, quando il Tatarstan chiedeva autonomia. Come la Cecenia.

L’automobile del muftì è saltata in aria stamattina nel centro di di Kazan, la capitale tatara. “Ilduz Faizov è stato scaraventato fuori dalla vettura, in mezzo alla strada”, ha riferito il comitato di inchiesta russo. Il religioso è stato ricoverato con ferite multiple, ma non sarebbe in pericolo di vita. La Tv russa ha mostrato le immagini di una fuoristrada in fiamme: secondo il corrispondente di Ntv, il muftì è riuscito a uscire dall’automobile prima di una seconda esplosione. Fonti vicine agli inquirenti riferiscono di tre scoppi.

http://www.tmnews.it/web/sezioni/nuovaeuropa/PN_20120719_00390_NE.shtml

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