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Geert Wilders: “Il mio idolo è Oriana Fallaci, capì il pericolo musulmano”

Armando Manocchia consegna a Geert Wilders il Premio Oriana Fallaci

Tratto da: Il Giornale, 30.8.2007.

L’Aja – Geert Wilders, l’uomo politico più discusso in Olanda, ci riceve in Parlamento, nel suo studio, fuori dal quale ci sono ben quattro guardie del corpo. È affabile, deciso, ma per niente arrogante, come generalmente viene descritto dai media del suo Paese. Ha seguito le orme del regista Theo van Gogh, ucciso dai fondamentalisti islamici, ha lo stesso coraggio e gli stessi ideali per cui hanno ammazzato Pim Fortuyn. È sotto scorta da mattina a sera.

Signor Wilders, 177 nazionalità presenti in una sola città come Amsterdam non preoccupano?
Geert WILDERS: Certo, mi batto da anni perché il mio Paese possa tornare alla normalità.

Il suo partito si chiama Partito della Libertà. Libertà di…
Geert WILDERS: Libertà di fare con i propri soldi quello che si vuole. Gli olandesi pagano troppe tasse, addirittura il 50%. Mentre si dovrebbe avere il diritto di disporre del proprio denaro, guadagnato con tanta fatica. E poi libertà di gioire di una bella giornata di sole e della vita, di girare per strada senza essere assaliti, derubati, picchiati. Soprattutto libertà di vivere nella propria nazione conservandone la cultura. Infine libertà di esprimere le proprie idee senza per questo essere costretti a girare sotto scorta perché vogliono metterti a tacere per sempre.

La stampa olandese parla ampiamente della decisione del vostro governo di stanziare 28 milioni di euro per far fronte al problema del radicalismo islamico e degli estremisti di destra. Questa somma dovrebbe servire a costituire centri di sostegno per i comuni più colpiti da questa piaga e per instaurare con integralisti e ultrà un proficuo “dialogo interculturale”. Che ne pensa?

Geert WILDERS: Un pessimo piano (del partito socialista, al governo con i cristiano-democratici del premier Pit Balkenende, ndr). Con loro il dialogo non serve più. Ci abbiamo provato per anni e non abbiamo ottenuto nulla. Anzi, la situazione è peggiorata. Con questo costoso progetto, assolutamente privo di concretezza, trattiamo i colpevoli come vittime. Basta con le parole, con la tolleranza. Si passi ai fatti.

In che modo?
Geert WILDERS: Prima di tutto se non rispettano le nostre norme, le nostre regole e la nostra cultura devono tornare da dove sono venuti. Se commettono crimini, vanno puniti severamente. Se dopo essere usciti di prigione ricominciamo a delinquere devono essere espulsi. Dobbiamo chiudere le frontiere, riappropriarci della nostra terra e usare invece questi fondi per i nostri vecchi, la sanità, per accudire gli handicappati.

La sua dichiarazione sul fatto che il Corano andrebbe proibito come il «Mein Kampf» di Hitler ha suscitato molte polemiche, accuse contro di lei, anche da parte degli altri partiti al governo. Non ha forse esagerato con questa che è parsa una provocazione inaccettabile nei confronti di una religione?

Geert WILDERS: Il Corano è un libro fascista, aggressivo, che semina odio. Non voglio discriminare o provocare, dico solo che la violenza che trasuda dai testi islamici non la si trova in nessun’altra religione: né cattolica, né ebraica, né buddhista. Diciamo piuttosto che il Corano è più un’ideologia che una religione. Non ce l’ho con l’islam, con i musulmani come persone, ma appunto con un’ideologia che vuole privare l’uomo della libertà, che non rispetta le donne, che vuole eliminare gli omosessuali. Il mio idolo è Oriana Fallaci: lei aveva capito la pericolosità dell’invasione islamica! Come lei odio il relativismo, cioè il voler credere che ogni cultura sia la stessa, perché non è vero.

One thought on “Geert Wilders: “Il mio idolo è Oriana Fallaci, capì il pericolo musulmano”

  1. Trovo condivisibili e ragionevoli le sue argomentazioni sul pericolo della progressiva islamizzazione dell’Europa in atto.
    Temo però che la necessaria reazione possa condurra a vincere qualche battaglia, ma non la guerra vera che andrebbe condotta non contro i terroristi ma contro il Corano (testo sacro) e Maometto (profeta).
    Contro il primo, perché diffonde non una religione una ideologia di odio, violenza e morte; e contro il secondo, perché era non un profeta ma un capobanda pedofilo che depredava e decapitava chi non si sottometteva all’Islam.
    Una simile guerra è persa in partenza, anche perché non si vede all’orizzonte alcuna autorità in grado di condurla.

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