Ormai è diventato un dato di fatto constatare che la famigerata “primavera araba” somiglia sempre di più ad un inverno musulmano. Ovunque abbiano vinto le varie rivoluzioni popolari, ne hanno approfittato le fazioni più estremiste dell’islam.
Mentre in Egitto i Fratelli musulmani controllano il 75% dei seggi in Parlamento, in alcune città della Tunisia, i salafiti hanno instaurato un vero e proprio “Emirato”, con tanto di tribunale islamico e prigione per gli infedeli, dando la caccia per strada a chi beve alcol o veste secondo la moda occidentale. Finora la Polizia ha cercato di tenerli a bada. Ma, visto il peso crescente di questa fazione, la situazione potrebbe facilmente precipitare.
Mentre sull’altra sponda del Mediterraneo, gli islamisti occupano sempre più spazi, in Bosnia-Erzegovina il radicalismo islamico è in continua ascesa. L’allarme è stato lanciato dall’arcivescovo di Sarajevo, mons. Vinko Puljic. “La guerra civile del 1992-95 ha favorito l’insediamento di nuclei islamici radicali in Bosnia — ha denunciato il prelato — dove attualmente ci sono tra i 3.000 e i 5.000 wahhabiti. Il gruppo sta cercando di aumentare la sua influenza nella società, e nessuno al governo ha il coraggio di fare qualcosa per impedire questo sviluppo”.
I wahhabiti, bisogna ricordarlo, costituiscono la fazione più estrema dell’islam.
http://www.atfp.it/2012/102-marzo-2012/685-lislam-alle-porte-deuropa.html