6 MAR – Le religioni fanno irruzione nella campagna presidenziale francese, con le comunità ebraiche e musulmane che protestano contro il dibattito sulla carne halal lanciato dalla candidata dell’estrema destra Marine Le Pen e ripreso nei giorni scorsi dal presidente candidato Nicolas Sarkozy.
I rappresentanti di ebrei e musulmani di Francia hanno duramente reagito alle parole pronunciate ieri dal primo ministro, Francois Fillon, fedelissimo di Sarkozy, secondo cui i metodi di macellazione usati da ebrei e musulmani (kosher ed halal) sono “tradizioni ancestrali che non corrispondono più a un granché”. Una dichiarazione che non è piaciuta neanche a un vescovo cattolico, Michel Dubost, secondo cui in un Paese laico come la Francia il governo “non deve immischiarsi di ciò che fanno le religioni“.
In Francia, una parte della carne macellata con i rispettivi riti ebraici e musulmani – ma che non risponde alle regole alimentari di queste due religioni – viene scartata e distribuita nei supermercati senza informazioni particolari. Sarkozy, che per recuperare terreno sullo sfidante socialista Francois Hollande – favorito nei sondaggi – sta spostando la barra sempre più a destra, ha dichiarato lo scorso 21 febbraio che la polemica sulla carne halal non “aveva senso”.
Ma domenica Sarkozy si è pronunciato a favore dell’ “etichettatura della carne a seconda del metodo di macellazione“. Oggi, il grande rabbino di Francia, Gilles Bernheim, si è detto “molto infastidito” per questo dibattito, che “non ha motivo di essere”.
“I problemi della Francia – ha aggiunto – sono talmente importanti, siamo in un periodo di crisi, non capisco in cosa la carne kosher e la carne halal possono essere un problema maggiore per la Francia?”. Ieri, il presidente del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia, Richard Prasquier, si è detto “scioccato” per la “sorprendente” dichiarazione di Fillon. “Il governo – ha aggiunto – non deve immischiarsi nelle tradizioni religiose”. E anche il consiglio francese del Culto musulmano (Cfcm) “non capisce e non accetta che l’Islam e i musulmani servano da capro espiatorio in questa campagna” presidenziale. “Il Cfcm – ha aggiunto Mohammed Moussaoui, presidente dell’organo rappresentativo dei musulmani di Francia (stimati ufficialmente ad almeno 4 milioni) – non vuole servire da cassa di risonanza per le dichiarazioni degli uni o le polemiche degli altri. Allo stesso tempo, il Cfcm non capisce e non accetta che l’Islam e i musulmani servano da capro espiatorio in questa campagna elettorale”. (ANSAmed).
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